Volto della guerra


Salvador Dalì, Volto della guerra, 1940-41
Testo alternativo


La guerra ha da sempre influenzato le opere realizzate da artisti appartenenti a vari movimenti culturali, come ad esempio il neoclassicismo, il romanticismo, il cubismo, l' espressionismo, nelle cui opere affiora spesso la denuncia alle atrocità della guerra. rappresentate da una delle opere di Dalì più drammatiche del repertorio artistico mondiale: "Volto della guerra"
E' stato dipinto quando l' artista si trovava al sicuro negli Stati Uniti per sfuggire alla guerra in Europa.Si tratta di una delle immagini più forti e paurose tra quelle inventate da Dalì. La guerra generatrice di morte, alimenta in Dalì l' angoscia. Ma forse l' immaginazione daliniana è mossa dal ricordo della guerra civile in Spagna. Nel dipinto, in primo piano, su un paesaggio desertico, vuoto fino all' orizzonte, è rappresentata la maschera della morte; la sole presenze vive sono i vermi-rettili che fuoriescono minacciosi, ma che non trovano nulla su cui avventarsi. Le orbite e la bocca sono occupati da teschi, i quali contengono altri teschi, che ci lasciano intuire che quella che vediamo sia solo una delle infinite facce della guerra. Le macchie chiare in basso a destra della tela sono l' impronta della mano di Dalì. La prospettiva angosciosa della figura, indica la moltiplicazione all' infinito del male totale causato dalla guerra, portatrice di morte e distruzione. Nel 1941 Dalì sviluppò lo stesso soggetto durante l' ideazione di alcune sequenze di incubo nel film "Moontide", ma le scene inventate furono rifiutate dai tecnici per gli accessori orribili che avrebbero richiesto.



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